Nel 2012, quando abbiamo cominciato a immaginare la costruzione del laboratorio permanente soprasotto, alcune di noi facevano parte della associazione MEDIONAUTA, uno spazio di promozione sociale e culturale attivo nel quartiere isola di Milano dal 2010. MEDIONAUTA era aperto, attivo e attraversato quotidianamente dalla seconda parte del pomeriggio fino a sera, perché l’utenza coinvolta andava a scuola o al lavoro durante il giorno. L’idea di attivare l’associazione anche durante le ore mattutine è il motivo principale che ci ha spinte a proporre agli/lle associati/e e al resto del quartiere l’attivazione di questo progetto in questo spazio.
Se non ci fosse stata questa possibilità, il progetto sarebbe comunque nato ma in una dimensione più chiusa e invisibile: dentro le mura di casa di qualcuno di noi. Invece il fatto di aver attivato il laboratorio in un quartiere dove c’erano già delle relazioni forti, di stare in uno spazio con due vetrine sulla strada e di godere indirettamente e direttamente di una comunità che già entrava e usciva dall’associazione, ha dato al progetto un’accelerazione in termini narrativi e di senso. Cosa che ha offerto molta visibilità a una necessità, quella di organizzarsi per la cura dei/lle figli/e, molto diffusa.
Se hai il bisogno di costruire un progetto simile nel tuo quartiere, non sottovalutare le associazioni di zona, hanno una rete di relazioni costruite nel tempo e spesso di mattina sono spazi liberi!
Nel 2012, quando abbiamo cominciato a immaginare la costruzione del laboratorio permanente soprasotto, alcune di noi facevano parte della associazione MEDIONAUTA, uno spazio di promozione sociale e culturale attivo nel quartiere isola di Milano dal 2010. MEDIONAUTA era aperto, attivo e attraversato quotidianamente dalla seconda parte del pomeriggio fino a sera, perché l’utenza coinvolta andava a scuola o al lavoro durante il giorno. L’idea di attivare l’associazione anche durante le ore mattutine è il motivo principale che ci ha spinte a proporre agli/lle associati/e e al resto del quartiere l’attivazione di questo progetto in questo spazio.
Se non ci fosse stata questa possibilità, il progetto sarebbe comunque nato ma in una dimensione più chiusa e invisibile: dentro le mura di casa di qualcuno di noi. Invece il fatto di aver attivato il laboratorio in un quartiere dove c’erano già delle relazioni forti, di stare in uno spazio con due vetrine sulla strada e di godere indirettamente e direttamente di una comunità che già entrava e usciva dall’associazione, ha dato al progetto un’accelerazione in termini narrativi e di senso. Cosa che ha offerto molta visibilità a una necessità, quella di organizzarsi per la cura dei/lle figli/e, molto diffusa.
Se hai il bisogno di costruire un progetto simile nel tuo quartiere, non sottovalutare le associazioni di zona, hanno una rete di relazioni costruite nel tempo e spesso di mattina sono spazi liberi!