Siamo un gruppo di genitori che si riunisce mensilmente e che si occupa di decidere temi di natura organizzativa e, in accordo con le educatori/trici, i progetti legati alle attività formative. In questi anni ci siamo susseguiti in circa una sessantina di persone, tramandandoci pratiche e saperi perché il progetto potesse andare avanti. Abbiamo passato momenti indimenticabili, abbiamo litigato, abbiamo cresciuto insieme i bambini e le bambine, abbiamo superato alcune paure, abbiamo riso, abbiamo attraversato il quartiere con altri occhi, insomma, ci siamo fidati e ci siamo sentiti vivi.
Siamo le educatrici, Emanuele Samantha e Nuria, abbiamo avuto il coraggio di essere il motore portante di un progetto pilota di cui non sapevamo gli esiti, abbiamo sperimentato, giocato, lasciato che la didattica si trasformasse seguendo nuove necessità e relazioni. Abbiamo deciso cosa fare e cosa non fare, abbiamo insegnato a piccoli e grandi, abbiamo temuto che tutto si potesse rompere all’improvviso, abbiamo amato ogni bambino e bambina.
Siamo noi, i quasi quaranta bambini e bambine che vi occupano le giornate di risate, cacca, urla, pappette e salti mortali. Siamo quelli che tutti salutano quando viaggiamo sulle nostre astronavi in giro per l’universo o a cui molti mandano bacetti dalle vetrine, quando giochiamo a nascondino nel nostro campo base.
Siamo lo spazio che vi ospita e vi fa giocare, siamo MEDIONAUTA.
Siamo il quartiere che vi sostiene ogni giorno, accogliendovi nei nostri luoghi, venendo da voi per raccontarvi qualcosa. Vi abbiamo regalato una mela al mercato, fatto vedere come cresce un frutto in primavera, dato un libro da guardare. Vi osserviamo con curiosità ogni volta che passate.
Siamo i carretti che vi portano in giro ogni giorno per il quartiere, siamo tutte e tutti quelli che ci hanno comprato per voi.
Siamo tutte le persone che hanno regalato il loro tempo per la cura di questo progetto e di una comunità che cresce.
Non c’è vita dove non c’è lotta. Gianni Rodari
Siamo un gruppo di genitori che si riunisce mensilmente e che si occupa di decidere temi di natura organizzativa e, in accordo con le educatori/trici, i progetti legati alle attività formative. In questi anni ci siamo susseguiti in circa una sessantina di persone, tramandandoci pratiche e saperi perché il progetto potesse andare avanti. Abbiamo passato momenti indimenticabili, abbiamo litigato, abbiamo cresciuto insieme i bambini e le bambine, abbiamo superato alcune paure, abbiamo riso, abbiamo attraversato il quartiere con altri occhi, insomma, ci siamo fidati e ci siamo sentiti vivi.
Siamo le educatrici, Emanuele Samantha e Nuria, abbiamo avuto il coraggio di essere il motore portante di un progetto pilota di cui non sapevamo gli esiti, abbiamo sperimentato, giocato, lasciato che la didattica si trasformasse seguendo nuove necessità e relazioni. Abbiamo deciso cosa fare e cosa non fare, abbiamo insegnato a piccoli e grandi, abbiamo temuto che tutto si potesse rompere all’improvviso, abbiamo amato ogni bambino e bambina.
Siamo noi, i quasi quaranta bambini e bambine che vi occupano le giornate di risate, cacca, urla, pappette e salti mortali. Siamo quelli che tutti salutano quando viaggiamo sulle nostre astronavi in giro per l’universo o a cui molti mandano bacetti dalle vetrine, quando giochiamo a nascondino nel nostro campo base.
Siamo lo spazio che vi ospita e vi fa giocare, siamo MEDIONAUTA.
Siamo il quartiere che vi sostiene ogni giorno, accogliendovi nei nostri luoghi, venendo da voi per raccontarvi qualcosa. Vi abbiamo regalato una mela al mercato, fatto vedere come cresce un frutto in primavera, dato un libro da guardare. Vi osserviamo con curiosità ogni volta che passate.
Siamo i carretti che vi portano in giro ogni giorno per il quartiere, siamo tutte e tutti quelli che ci hanno comprato per voi.
Siamo tutte le persone che hanno regalato il loro tempo per la cura di questo progetto e di una comunità che cresce.